PATOLOGIE_NEVRALGIE DEL TRIGEMINO

LA NEVRALGIA DEL TRIGEMINO


La nevralgia del trigemino è sicuramente tra le condizioni più dolorose esistenti. Colpisce circa 1 paziente ogni 15000, anche se questi numeri potrebbero essere maggiori a causa delle frequenti diagnosi errate. Generalmente colpisce in prevalenza le persone sopra i 60 anni e considerando l’aumento della vita media il numero delle persone affette è destinato ad aumentare. La nevralgia trigeminale può essere secondaria a patologie neoplastiche (1%) o a sclerosi multipla. Si stima che circa il 2% dei pazienti con sclerosi multipla sviluppi la nevralgia trigeminale. Quando non si trova una causa la nevralgia del trigemino si definisce idiopatica ed è di questa più comune forma che parleremo.

La nevralgia del trigemino si presenta con un dolore facciale descritto come una pugnalata o una scossa elettrica, sempre nella stessa sede (a carico della I, della II o della III branca del trigemino o di una loro combinazione), della durata di pochi istanti, che si ripete molte volte al giorno. Esso è provocato da ogni piccolo movimento (parlare, masticare e bere) o sfioramento del viso (lavarsi la faccia o i denti, radersi)

La diagnosi di nevralgia del trigemino è facile nonostante ciò non è difficile incontrare pazienti che per una errata diagnosi si siano sottoposti a trattamenti medici errati o peggio ancora e numerose estrazioni dentarie.
La nevralgia del trigemino è una forma di dolore curabile.


Terapia

           -farmacologica

           -chirurgica



LA TERAPIA FARMACOLOGICA

La terapia farmacologia consiste nell'uso dei seguenti farmaci antiepilettici:

- Carbamazepina
- Oxacarbazepina
- Difenilidantoina
- Lamotrigina
- Gabapentin
- Pregabalin

La terapia farmacologica è il cardine della terapia nella nevralgia trigeminale ma la terapia farmacologica è efficace e ben tollerata solo nel 50% dei pazienti.


LA TERAPIA CHIRURGICA

Decompressione micro vascolare

Sono candidabili soltanto i pazienti, in buone condizioni generali,che evidenziano alla RM un conflitto vascolo-nervoso. L’intervento prevede l’apertura del cranio per raggiungere la radice del trigemino ed interporre fra questa e l’arteria con decorso anomalo una spugnetta che impedisce all’arteria di comprimere la radice Se la RM non evidenzia il conflitto vascolo-nervoso la decompressione micro vascolare è controindicata.

Chirurgia percutanea (termorizotomia trigeminale)

Consiste nel raggiungimento mediante un ago del forame ovale e nel selettivo trattamento con radiofrequenza esclusivamente della branca trigeminale interessata. L’obiettivo è quello di determinare una ipoalgesia (riduzione della sensibilità al dolore) nella regione cutanea interessata (praticamente il paziente avvertirà meno uno stimolo doloroso). La metodica non è definitiva (il 50% dei pazienti dopo 5 anni riferisce la ricomparsa del dolore) ma facilmente riproducibile. Viene eseguita con una blanda sedazione e richiede una degenza ospedaliera di poche ore. La termorizotomia trigeminale è indicata in tutti i pazienti in cui non si evidenzia un conflitto vasculo-nervoso e in quelli in cui, anche in presenza di un conflitto, le condizioni cliniche non consentono un intervento chirurgico maggiore.